Ultima modifica: 14 Gennaio 2021

SIO – Informazioni generali sul servizio

La Scuola in Ospedale riconosce a bambini e ragazzi ammalati temporaneamente impossibilitati a frequentare la scuola di appartenenza il diritto-dovere all’istruzione contribuendo a prevenire dispersione scolastica e abbandono.
La Nota Ministeriale prot. 2939 del 28 aprile 2015 ribadisce la validità della SIO e dell’Istruzione Domiciliare come offerte formative con organizzazione e modalità diverse dalla classe, ma con le stesse finalità.
Secondo la “Carta Europea per la tutela educativa di bambini ed adolescenti malati curati in ospedale o in I.D.”:
1. Ogni bambino o adolescente malato ha diritto a ricevere una educazione, sia a casa che in ospedale.
2. Lo scopo di questa attività è quello di far proseguire a bambini ed adolescenti il proprio percorso formativo, consentendo loro di continuare a vivere il proprio ruolo di studenti.
3. La scuola in ospedale, creando una comunità di bambini ed adolescenti, favorisce la normalità nella vita quotidiana. L’educazione può svolgersi in gruppi classe, come insegnamento individualizzato e/o direttamente in camera.
4. L’ambiente di apprendimento deve essere adattato ai bisogni di bambini ed adolescenti malati. Le tecnologie della informazione e della comunicazione potranno essere usate anche per prevenire forme di isolamento.
5. Le attività didattiche faranno uso di pluralità di risorse e metodi. I contenuti del curricolo formativo tradizionale potranno essere ampliati con aspetti relativi a particolari bisogni che derivano dall’ospedalizzazione o dalla malattia.
6. Gli insegnanti di bambini ed adolescenti malati sono a pieno titolo membri dell’équipe multidisciplinare di cura e fungono da collegamento tra il bambino o adolescente malato e la sua scuola di appartenenza. Il percorso ospedaliero, personalizzato e individualizzato, è caratterizzato da un insegnamento flessibile, interdisciplinare che prevede l’utilizzo strumentale delle tecnologie e giornate di lezione che si connotano in modo differente e originale.
La SIO è una presenza fondamentale nel segno della normalità. L’obiettivo principale è quello di permettere ai bambini e ai ragazzi ricoverati di non perdere il contatto con la realtà esterna. Si punta a prevenire l’insorgenza di eventuali problematiche psico-sociali, dovuti al distacco dai compagni e dalla scuola di provenienza.
La SIO è peculiare. L’attività didattica si svolge anche nei reparti, in cui è presente il personale medico e i familiari, quasi sempre presso il letto del bambino degente. Il servizio è parte integrante del processo curativo, non risponde solo ad un diritto costituzionalmente garantito, o è qualcosa che si aggiunge alle indagini diagnostiche durante il ricovero, ma contribuisce al mantenimento e al recupero dell’equilibrio psicofisico dei bambini ricoverati. L’insegnante opera in un ambito dove non è considerato figura prioritaria, come nella scuola, e deve inserirsi, cercando un equilibrio tra il proprio ruolo e la struttura ospedaliera, adeguando continuamente il proprio metodo di lavoro alle esigenze del reparto e affrontando serenamente gli eventuali ostacoli. Le insegnanti hanno la necessità di tessere rapporti positivi, oltre che con docenti e personale della scuola di titolarità, con le diverse figure professionali che operano in ospedale: i medici con cui condividono indicazioni terapeutiche, le caposala cui si fa riferimento per una più funzionale organizzazione che regoli il tempo scuola alternato a visite e terapie, il Dipartimento di Psicologia con il quale si dialoga costantemente, la Direzione Sanitaria.
Ci si occupa della dimensione dell’accoglienza. Un approccio “incoraggiante” richiede atteggiamenti e modalità di accoglienza attenti alle dinamiche relazionali che prevedono anche forme di accoglienza verso le famiglie.
Il rapporto con le scuole di appartenenza degli alunni degenti è di fondamentale importanza per la buona riuscita del lavoro svolto dai bambini. Avere in tempo reale (attraverso contati diretti con le docenti degli alunni) i materiali che la classe svolge contestualmente risulta essere molto efficace ed accresce la motivazione nel bambino impegnato nell’attività didattica.
Abbiamo la finalità di arricchire l’offerta formativa con nuovi strumenti di organizzazione delle conoscenze e favorire atteggiamenti funzionali ad un apprendimento attivo. Lo scopo è quello di insegnare ad imparare attraverso la comprensione della realtà e di rappresentare la realtà mediante sistemi di linguaggi propri della realtà stessa.
Per affrontare e superare i vari problemi, legati alla particolare condizione degli alunni ricoverati, vengono attuate diverse tipologie di intervento centrate su:
• flessibile organizzazione didattica attraverso laboratori vari, spesso supportati dall’uso della multimedialità. La scuola in ospedale, impostata come laboratorio per le innovazioni nella didattica e nell’organizzazione, supera così il senso di isolamento e separatezza provato dai soggetti coinvolti nel processo educativo nella scuola in ospedale;
• programmi flessibili, lavori di gruppo e, talvolta, potenziamento di attività extracurricolari;
• percorsi individualizzati, attività che pongano al centro l’alunno con i suoi problemi e bisogni specifici.
Oltre a privilegiare piccoli gruppi di lavoro, a volte viene attuato il rapporto docente-alunno 1/1 per garantire ai degenti allettati un servizio costante, pensando ad un percorso formativo individualizzato. Si tiene conto delle caratteristiche peculiari del soggetto, quali la classe di appartenenza, eventuali disabilità, bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate.
Il modello operativo prescelto dal punto di vista metodologico sarà l’unità didattica, intesa come un ciclo minimo significativo di insegnamento-apprendimento. Questo risponde al bisogno di soddisfare microapprendimenti svolgibili anche in un solo incontro. La programmazione tiene conto di ritmi temporali cadenzati in modo differente da quelli tipici del modello tradizionale, infatti in ospedale si attua una didattica breve e incisiva che punta sui saperi irrinunciabili e sul metodo di studio individuale anche attraverso l’impiego delle tecnologie multimediali.
Si organizzano lavori di gruppo con il potenziamento delle attività extracurricolari con attività che pongono al centro l’alunno con i suoi problemi e bisogni. Si privilegiano attività che, attraverso codici linguistici, musicali, grafico-pittorici, manipolativi, gestuali, verbali, siano atti a valorizzare la personalità del bambino nella sua completezza affinché sia facilitato nel superare i momenti di disagio e difficoltà psicofisica. La verifica e la valutazione saranno contestuali alle unità didattiche programmate, a fine ciclo attività.
Una speciale attenzione viene rivolta all’aspetto motivazionale che costituisce il presupposto fondamentale del processo didattico, attento alle particolari necessità e alle domande di ogni alunno.
Le metodologie e le strategie tendono quindi a considerare i bisogni del singolo, sviluppare specifiche attitudini, soddisfare interessi e curiosità, motivare alla ricerca e allo studio, sviluppare l’interesse, recuperare e/o consolidare conoscenze, acquisire un metodo di studio, favorire la fiducia in se stessi, migliorare il grado d’autonomia, rispettare i ritmi d’apprendimento di ogni bambino, creare un clima di lavoro coinvolgente, facilitante l’apprendimento e lo sviluppo di relazioni positive, e trasmettere nuovi stimoli a partire dai bisogni e dagli interessi del bambino.
L’intervento educativo in ospedale è finalizzato al raggiungimento del conseguimento di un livello di autonomia operativa adeguato all’età del singolo ed al raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla programmazione della classe di provenienza, in maniera significativa e proporzionale alla durata del ricovero. Le insegnanti sono impegnate quotidianamente nella ricerca delle strategie più idonee a mantenere vivo l’interesse di ciascun alunno, la sua motivazione ed alla realizzazione, in questo modo, di un concreto recupero individuale.
A questo scopo è valido ed efficace impiegare stazioni multimediali quali sussidio tecnico-didattico, realizzare fumetti ed illustrazioni, ascoltare/leggere fiabe e favole, svolgere attività per “centri d’interesse”, proporre attività divertenti che consentano di evidenziare gli aspetti più accattivanti delle discipline facilitando gli apprendimenti, svolgere giochi e rompicapi matematici e linguistici, connettere le attività ludiche e/o musicali a quelle di lettura, drammatizzare testi letti e/o prodotti dai bambini.
Si punta al potenziamento di apprendimenti e/o al recupero dei ritardi cognitivi degli alunni ricoverati anche se per brevi periodi o in regime di day hospital. Può accadere l’inserimento di alunni con disabilità pur in assenza dell’insegnante di sostegno e la partecipazione di alunni stranieri che talvolta richiederebbero l’intervento di mediatori linguistici. Un’attenzione particolare viene posta all’importanza di favorire l’acquisizione di abilità e di competenze che valorizzino nel tempo l’esperienza scolastica in ospedale.
Si privilegia lo strumento multimediale come veicolo di indagine conoscitiva ed applicazione di strategie investigative. Sono stati investiti energie e fondi economici importanti: le insegnanti sono dotate di computer portatili, la scuola ha due postazioni fisse e sono disponibili tablet per gli alunni.
La scuola dell’Infanzia con 2 docenti e Primaria con 2 docenti è ubicata al piano terra dell’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII”. E’ aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.30.
I docenti provvedono alla registrazione quotidiana delle presenze e compilano regolarmente il registro elettronico ministeriale R.E.S.O. con le indicazioni delle attività didattiche svolte.

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